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Iscrizioni a picco all’ Università

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  • Iscrizioni a picco all’ Università

    La situazione di crisi dell‘Università  si sta manifestando anche con un deciso calo delle iscrizioni.
    Nell‘anno scolastico 2005/2006 si sono diplomati circa 430mila studenti, di questi il 75% ha scelto di proseguire gli studi con l‘Università  (circa 326mila).
    Nel 2007/2008 si sono diplomati ben 463mila studenti, ma a questa crescita non è corrisposto un aumento analogo nelle immatricolazioni dell‘anno accademico 2008/2009, anzi”¦ c‘è stato un deciso calo! In effetti si sono iscritti all‘Università  circa 312mila studenti e quindi il rapporto è passato al 67%.
    Il numero di iscritti all‘Università  è il più basso degli ultimi sette anni; è calato del 3,3% rispetto al 2007/2008, del 4,4% rispetto a due anni fa e di quasi l'8% rispetto a 5 anni fa!

    A questo punto ci si può chiedere a cosa si può ricondurre questo calo.
    E‘ indubitabile che l‘Università  italiana abbia perso molto prestigio nel corso degli ultimi decenni, essenzialmente perché sono venute a galla delle tare ataviche che non hanno alcun senso di esistere in una società  moderna qual è la nostra. Molti di questi problemi li ho accennati in un altro thread (http://www.università .com/la-riform...-italiana.html).
    Comunque queste magagne sono conosciute da molti anni e di sicuro non possono avere una grossa influenza sulle scelte dei recenti neodiplomati.
    A mio parere, la causa determinante di questo calo è essenzialmente la crisi economica strisciante che ha colpito l‘Italia nel corso degli ultimi anni.
    Bisogna notare che la stragrande maggioranza della popolazione universitaria italiana è costituita da studenti di famiglie di reddito medio/basso. E sono proprio queste famiglie quelle che hanno risentito in misura maggiore di questa crisi. Checchè ne dicano i politici, l‘inflazione in Italia non è quella indicata dall‘Istat: ogni famiglia percepisce gli aumenti in modo diverso a seconda del proprio reddito. Per le famiglie di reddito medio-basso i beni alimentari, quelli di consumo quotidiano e il costo dei carburanti hanno un impatto enorme nel bilancio familiare”¦ e sono proprio questi beni quelli che hanno avuto gli aumenti maggiori da alcuni anni a questa parte!
    L‘aumento di queste spese ha alterato inevitabilmente l‘equilibrio del bilancio familiare delle famiglie con i redditi più bassi, intaccando in modo evidente la disponibilità  a sostenere le spese che l‘esperienza universitaria comporta: tasse e contributi richiesti dagli atenei, spese di trasporto, costo dei libri, affitto di alloggi per i fuorisede, costo per il sostentamento, ecc.
    In effetti questo calo di immatricolazioni si è manifestato in misura maggiore proprio nelle aree economicamente più depresse, dove è maggiore la percentuale di famiglie a reddito medio-basso.
    A questo punto, con la crisi internazionale che è sopraggiunta, vedremo quali saranno gli sviluppi. La maggiore precarietà  e difficoltà  ad inserirsi nel mondo del lavoro porteranno ad un aumento delle iscrizioni universitarie? L‘Università  verrà  vista come un parcheggio per i disoccupati in cerca di lavoro oppure rappresenterà  la possibilità  di affrancarsi da una situazione economica disagiata?
    Un sito web da visitare se si hanno 5 minuti liberi:
    digitalArs.it - Immagini digitali per persone reali
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