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Situazione in Italia

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  • Situazione in Italia

    Frequento l'ultimo anno di Liceo scientifico.
    Per concentrami sul mio orientamento universitario ho provato a leggere alcuni libri, e quello che emerge fuori è sempre e solo un aspetto, la grande crisi.
    Una crisi che ha coinvolto tutti, i guadagni dei laureati e non, negli ultimi dieci anni sono scesi di molto, e le possibilità  di trovare lavoro per un laureato sono quasi identiche a quello di un diplomato, con in più la possibilità  di fare carriera più rapida.
    Di fronte a questo scenario mi sento sconfortato per vari motivi;

    1) La disoccupazione in Italia è alta, come il tasso dei Neet.

    2) Ci sono poche grandi aziende capaci di offrire opportunità  di crescita, e spesso si rischia di essere iperqualificati.

    3) I miei docenti per tutti gli anni non hanno fatto altro che lamentarsi del loro lavoro e del loro misero stipendio, parlando male dell'Italia e delle opportunità  dei giovani, descrivendo il mondo delle aziende come uno cattivo e sfruttatore di manodopera giovanile.
    Non hanno saputo indirizzare gli alunni verso il mondo del lavoro, parlando di quelle che sono o che potrebbero essere le nostre opportunità .
    Per di più non hanno la minima idea delle opportunità  che le aziende offrono e io sento di essere inadatto al lavoro aziendale per colpa della scuola che frequento, che non mi ha dato modo di capire come funziona il lavoro e l'organizzazione.
    Secondo l'attuale impostazione dovremo diventare tutti ricercatori?
    Persino in "teoria" ciò sarebbe impossibile perché i posti a disposizione per ricercatori sono pochi, allora perché va avanti questa impostazione della didattica?
    Sento di non aver imparato nulla che mi possa servire per il futuro, so solo studiare, e non basta per poter lavorare.
    Mi manca l'approccio al lavoro, se domani qualcuno mi mettere a fare qualcosa di pratico andrei in crisi.

    4) Quando si parla di università  spuntano ancora casi di corruzione e nepotismi e concorsi truccati, e siamo nel 2017.

    5) La ricerca non è finanziata, ne gli viene attribuita importanza, e forse questo è il problema meno grave dell'università .

    6) Le uniche facoltà  che offrono lavoro sembrano essere Ingengeria, Medica e Economia ( non in tutti i casi).
    La prima perché senza Ingegneri la società  non funzionerebbe, la seconda perché è finanziata dallo Stato e ci sono un tot di posti, la terza perché c'è ancora bisogno di chi fa il bilancio.
    Questo solo per parlare in generale della situazione occupazionale, io sono orientato verso altri corsi di studio, non mi ci vedo a lavorare in un industria di produzione, come non mi ci vedo a curare malati, sono due mestieri che si devono voler fare.
    A volte mi chiedo come hanno fatto certe persone a trovare la loro strada professionale così specializzata e incentrata sulla praticità , provenendo da una preparazione del Liceo Scientifico.

    7) Se si continua di questo passo l'impressione è che l'Italia precipiterà  e rischierà  di rimanere arrestata rispetto a paesi del Nord Europa.

    8) Le grandi aziende italiane come Fiat e Alitalia sono in crisi, così come le banche, che sono messe malissimo.

    9) C'è un periodo di instabilità  politica, i Partiti sono deboli, il Primo Ministro è arrivato dal nulla, il governo italiano non segue un piano e una linea dritta da anni, non c'è nessun piano e nessuna volontà  di migliorare.

    10) E' assurdo vivere in un Paese dove viene mantenuto un certo ordine civile e che ha delle città  così belle, ma allo stesso tempo un mercato del lavoro malato.

    11) Vive bene solo chi ha da ereditare patrimoni da generazioni precedenti.
    Chi non ha aiuti, per riuscire anche solo a avere una posizione "normale" nella società  dovrà  lavorare sodo e forse avrà  modo di portarsi a casa il pane.
    Quello che voglio dire è che a parità  di impegno rispetto a altri Paesi, in Italia si ottiene molto di meno e si lavora molto di più.

  • #2
    I miei 2 cents.
    Il boom economico era già  finito negli anni 70 e lo stesso boom non è avvenuto certo solo grazie a noi ma anche al piano Marshall e ad aiuti economici dagli USA. Noi ci abbiamo messo del nostro (negli altri paesi ci invidiano tutto, dalla moda al cibo), ma siamo degli eterni senzapalle che si lamentano di tutto e che non fanno nulla per migliorare le cose.
    Tu dici che i tuoi professori si lamentano della loro paga, ecco cos'è l'Italia: gente che ha il posto fisso e che nonostante questo si lamenta. Conosco fin troppe persone che lavorano nella pubblica amministrazione che si lamentano tutto il giorno, beh, se il vostro lavoro vi delude così tanto rassegnate le dimmissioni e fate spazio ai giovani e ai neet.
    In altri paesi c'è amor proprio, amore per la patria, amore per un sentimento comune. Queste cose in Italia non ci sono perchè siamo tanti paesi uniti da un'unica lingua che non riusciamo nemmeno a parlare molto bene (il congiuntivo, questo sconosciuto).
    Nella tua disamina hai dimenticato un fatto molto importante forse perchè l'hai vissuto da adolescente se non addirittura da bambino: la Grande Recessione del 2007. Assieme all'avvento dell'euro che ha dimezzato i patrimoni di tutti e all'attacco alle Torri Gemelle che ha fatto crollare tutte le borse del mondo (ed è una delle cause con l'invasione illegittima dell'Afghanistan e dell'Iraq degli attuali attentati terroristici) ha troncato le gambe alla serenità  delle famiglie e alle certezze economiche.
    Chi come me ha vissuto da adolescente gli anni 90 sa che prima si viveva in un altro mondo e c'erano speranze.
    Una cosa molto importante su sui insisto da anni su questo forum è che in Italia le lauree estere non vengono automaticamente riconosciute quindi occhio a chimere europee ed extraeuropee: la crisi c'è dappertutto, per studiare all'estero ci vogliono valanghe di soldi e per farsi riconoscere una laurea estera in Italia c'è un iter complicato in cui devi portare il curriculum studiorum a un'università  italiana che te lo può accettare dandoti una laurea italiana o farti fare integrazioni, a volte possono anche rifiutarlo.
    Il mio consiglio è di non abbatterti perchè tanto il mondo non si può cambiare: l'unica cosa che possiamo cambiare siamo noi stessi e il nostro modo di vederlo. Mai mollare, continuare a battersi.

    P.S. I tuoi professori sono stati degli idioti. Quando vieni assunto nella pubblica amministrazione e in particolare se diventi docente di ruolo fai un giuramento di fedeltà  alla Repubblica. Se sputi nel piatto dove mangi non solo sei un imbecille, ma dovresti anche essere segnalato al MIUR e rimosso dal tuo incarico. Ci sono tanti giovani che scalpitano dietro di te, fai posto, grazie!

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    • #3
      Originariamente inviato da AleNov Visualizza il messaggio
      Frequento l'ultimo anno di Liceo scientifico...
      Mi sembra una disamina molto lucida della situazione attuale. E' raro vedere un liceale con una visione così particolareggiata del mondo che lo circonda: solitamente i giovani sono immersi nei loro social e difficilmente mettono la testa fuori per analizzare con mente critica la realtà  che hanno intorno.

      Purtroppo la crisi ha avviluppato l'economia italiana e solo la favorevole congiuntura attuale permette di reggere il confronto con le altre nazioni occidentali o emergenti. Le politiche economiche-industriali e pure quelle formative hanno fatto numerosi buchi nell'acqua nel corso di questi anni; non sono state nè razionali, nè efficaci, in compenso si sono risolte con uno spreco enorme di denaro pubblico.

      Il discorso da fare sarebbe abbastanza lungo, comunque riassumendo posso semplicemente dire che le nuove generazioni sono rimaste fregate.
      Il sistema economico attuale fonda la propria competitività  sull'abbassamento del costo del lavoro con i bassi salari e la precarietà , ragion per cui oramai la soluzione di molti per realizzarsi è semplicemente quella di fare i bagagli e andarsene all'estero.
      Un sito web da visitare se si hanno 5 minuti liberi:
      digitalArs.it - Immagini digitali per persone reali

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      • #4
        gente che ha il posto fisso e che nonostante questo si lamenta. Conosco fin troppe persone che lavorano nella pubblica amministrazione che si lamentano tutto il giorno, beh, se il vostro lavoro vi delude così tanto rassegnate le dimmissioni e fate spazio ai giovani e ai neet.
        Il problema è che non si rendono conto della responsabilità  che hanno, e non fanno altro che lanciare messaggi negativi, del tipo " il lavoro non si trova", "il mio lavoro non mi piace per nulla, vi consiglio di non farlo", " il lavoro sfrutta l'uomo e lo fa ammalare togliendoli il tempo", " le aziende sfruttano i giovani", mai un messaggio positivo.
        Quando provo a parlare con loro in dettaglio fanno finta di nulla, come se non fosse un argomento importante, dato che bisogna concentrarsi sullo studio, o peggio, come se fosse un argomento tabù.

        Chi come me ha vissuto da adolescente gli anni 90 sa che prima si viveva in un altro mondo e c'erano speranze.
        Tutti parlano di quelli anni come se fossero oro, ( tranne gli insegnanti del liceo), tutti i lavoratori che ho conosciuto dicono che chi lavorava, guadagnava bene, con le ovvie differenze, ma chiunque avesse un lavoro ( e molti lo avevano) stava decisamente bene.

        L'edilizia che era un settore fortissimo è crollato giù, chi faceva ingegneria civile e si aprire una ditta e aveva dei clienti guadagnava molto bene, oggi invece questo corso di laurea sembra essere la via per trovare disoccupazione.
        E persino quegli che trovano lavoro con questa laurea, non lavorano nel loro settore, ma si riciclano in altro.
        Peggio ancora architettura.
        Come ho già  detto, sembra che in Italia si è costretti a imboccare una delle tre vie ( Medicina, Ingegneria, o Economia) per sperare di avere un buon lavoro ( e ci sono casi in cui questa laurea non è sufficiente, basta pensare al numero si posti in specializzazione, o alle poche grandi imprese in Italia).

        Il mio consiglio è di non abbatterti perchè tanto il mondo non si può cambiare: l'unica cosa che possiamo cambiare siamo noi stessi e il nostro modo di vederlo. Mai mollare, continuare a battersi.
        Questo è sempre importante, l'aspetto che mi fa arrabbiare è la situazione di precarietà , il fatto che in Italia per avere una paga dignitosa bisogna sudare sette camicie rispetto al Nord Europa.
        La corruzione per i posti di lavoro persino nell'università , che dovrebbe formare i cittadini onesti di domani, ma stiamo scherzando?
        Non so se è colpa dei politici o dell'economia, o del fatto che loro non hanno saputo risolvere il problema.

        Il sistema economico attuale fonda la propria competitività  sull'abbassamento del costo del lavoro con i bassi salari e la precarietà , ragion per cui oramai la soluzione di molti per realizzarsi è semplicemente quella di fare i bagagli e andarsene all'estero.
        Esatto, fa carriera chi riesce a ottenere tanto con poche risorse, non chi ha l'idea migliore.

        Al di là  di questo guardando anche al mio Liceo mi rammarico per il fatto che non c'è comunicazione con le aziende.
        Non dico che il Liceo dovrebbe farci assumere delle competenze tecniche specifiche, ma almeno farci vedere come funziona il lavoro in azienda, mica possono finire tutti a fare ricerca?
        Anche se si volesse, i posti da ricercatore sono pochi e mal retribuiti, senza possibilità  di contratto fisso.
        Allora perché nessuno ci porta a vedere come si lavora?
        La scuola non fa altro che insegnarmi nuove cose, che non mi saranno mai utili per fare un lavoro, ma che servono sempre.
        Non farlo di competenze specialistiche di un istituto tecnico, ma di abilità  normali che tutti dovrebbero possedere, come il saper comunicare, gestire una situazione in ufficio, saper parlare con una persona nuova.
        Invece in Italia si inizia a fare queste cose dopo i 5 anni di laurea e si entra in azienda come degli inetti, sperando che qualcuno abbia il buon cuore di insegnarci ciò che la scuola non fa e non vuole capire che deve fare, e si prova anche imbarazzo di fronte ai datori di lavoro.

        La mia impressione è che uscirò dallo scientifico senza avere una direzione, come se per 5 anni avessi imparato solo a studiare ( tra l'altro da noi il liceo dura un anno in più rispetto a altrove), senza avere capito cosa posso fare, quali sono le opportunità , cosa è il lavoro o la ricerca.
        Non si fa altro che stare attenti in classi e studiare, basta, mai un progetto di gruppo che ci facesse capire come si può lavorare insieme.
        Mi viene difficile pensare che io mi dovrò canalizzare su un settore specifico come Ingegneria, Medicina o Economia, ma anche rinunciare a materie umanistiche per concentrarsi su una branca della Scienza Pura.
        Non capisco come molte persone riescano dopo cinque anni di studio allo scientifico a virare così facilmente verso una carriera così diversa rispetto agli studi precedenti, mi sembra un cambiamento drastico, non mediato da nulla.
        Si dovrebbe cominciare a selezionare le materie che si vogliono studiare prima della fine del Liceo, fare delle scelte in modo più graduale.

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        • #5
          Tutti parlano di quelli anni come se fossero oro, ( tranne gli insegnanti del liceo), tutti i lavoratori che ho conosciuto dicono che chi lavorava, guadagnava bene, con le ovvie differenze, ma chiunque avesse un lavoro ( e molti lo avevano) stava decisamente bene.
          Su questo volevo comunque specificare che il mio intervento non era del tenore "che ne sanno i 2000", anzi, il contrario.
          Se si legge il mio topic interamente si può capire che sono stata molto critica nei confronti di quegli anni: avevamo il benessere, avevamo i sogni, ma non avevamo i mezzi. E spendevamo soldi senza averli in tasca. L'arrivo dell'euro e degli altri avvenimenti a cui ho fatto cenno hanno fatto il resto.
          Riguardo le tue perplessità , senza rispondere in modo troppo prolisso: non devi rinunciare alla materie umanistiche, puoi coltivarle frequentando associazioni culturali, università  popolari e "farci" tutti i master che vuoi una volta finito il percorso accademico "standard".
          Non esiste un corso che si chiama scienze economiche e letterarie, scusa se faccio ironia, non è per prenderti in giro ma per sdrammatizzare.
          Per quanto riguarda economia, medicina e ingegneria nemmeno in quei campi siamo messi molto bene.
          Economia è la via degli stage sottopagati: chi ti dice che solo esponendo il curriculum studiorum ha ottenuto il posto fisso mente clamorosamente (e su questo forum c'è stato chi ha avuto il coraggio di scriverlo senza ovviamente entrare nei dettagli).
          Ingegneria per adesso è il dipartimento top, ma entro 10 anni si inflazionerà  così tanto che bisognerà  ripiegare su altri corsi, in pratica diventerà  una giurisprudenza 2.
          Medicina è la terra promessa ma anche un mondo di sacrifici, di ore in reparto a infilare cateteri ad anziani e di tanta selezione. Chi ce la fa è a posto a vita ma bisogna esserci tagliati.
          Ti consiglio questo approccio: università  con un ottimo nome, voti alti e finire in tempi brevi. Se possibile aggiungi l'esperienza Erasmus+ col tirocinio e un paio di lingue.
          Per il resto lo sappiamo che l'Italia ha tante pecche e il suo sistema universitario ancora di più, ciò che possiamo fare noi che non abbiamo raccomandazioni è cercare di specializzarci e sperare nella botta di sedere.
          Un altro consiglio: dai sempre qualche occhiata ai bandi di concorsi (di pubbliche amministrazioni, Ministeri, banche, ecc.) mentre studi all'università  in modo da arrivare pronto a quando quelli da te controllati eventualmente si ripeteranno o ne usciranno di simili.
          Spesso i concorsisti di tutta Italia studiano gli ultimi 2 mesi: 2 mesi per un concorso non basta, devi conoscere le materie da molto prima.

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          • #6
            Su questo volevo comunque specificare che il mio intervento non era del tenore "che ne sanno i 2000", anzi, il contrario.
            Non sono del 2000, intendevo dire che comunque quegli anni sono stati probabilmente i migliori per crescita economica e per tranquillità .
            Molti dicono che stiamo ripagando gli abusi di quegli anni.

            E spendevamo soldi senza averli in tasca.
            Con il debito?

            Riguardo le tue perplessità , senza rispondere in modo troppo prolisso: non devi rinunciare alla materie umanistiche, puoi coltivarle frequentando associazioni culturali, università  popolari e "farci" tutti i master che vuoi una volta finito il percorso accademico "standard".
            E' giusto, ma a volte si viene così presi dallo studio che si inizia vedere il resto come una perdita di tempo, o tempo tolto al riposo.
            La tua idea può comunque essere un'alternativa.

            Economia è la via degli stage sottopagati: chi ti dice che solo esponendo il curriculum studiorum ha ottenuto il posto fisso mente clamorosamente (e su questo forum c'è stato chi ha avuto il coraggio di scriverlo senza ovviamente entrare nei dettagli).
            Già , quando parlavo di Economia avevo messo tra parentesi (alcuni casi) sottintendendo che questi casi sono la Bocconi e la Luiss.

            Ingegneria per adesso è il dipartimento top, ma entro 10 anni si inflazionerà  così tanto che bisognerà  ripiegare su altri corsi, in pratica diventerà  una giurisprudenza 2.
            Ben c'è da dire che non tutti i rami dell'ingegneria funzionano.
            Per quanto riguarda il fatto che potrà  essere inflazionata, può essere vero, ma rimane la possibilità  di andare all'estero.
            Mi sembra un corso di laurea a alta mobilità , che permette di spostarsi un po' ovunque, adattandosi ovviamente alle norme del posto.

            Medicina è la terra promessa ma anche un mondo di sacrifici, di ore in reparto a infilare cateteri ad anziani e di tanta selezione. Chi ce la fa è a posto a vita ma bisogna esserci tagliati.
            Mah, secondo me dà  meno opportunità  di quanto sembri, i posti di specializzazione nella migliore delle ipotesi sono la metà  dei candidati, cioè buona parte dei neolaureati o deve aspettare un altro concorso oppure cerca un' alternativa, non so di che tipo.
            La parte più brutta non è quella dei cateteri, quanto morti, autopsie, persone sofferenti, soprattutto bambini.
            Io non capisco come ogni anno ci siano così tanti candidati per questo corso di laurea così difficile, dove si rischia l'esaurimento.
            Come se una volta entrati si percepisse uno stipendio.
            Mi sono espresso prima al riguardo, come si fa a fare un cambiamento così drastico da Liceo scientifico o classico, dove bisogna cavarsela in tutte le materie, a Medicina, un corso fortemente specializzato e settoriale.
            E poi sulla condizione occupazionale di chi fa Medicina, che dire?
            Sarebbe assurdo che dopo così tanti concorsi e anni di studio non si trovi lavoro (e probabilmente casi ci sono, dopo i 6 anni la metà  deve attendere un altro concorso).

            università  con un ottimo nome
            Quali sono?
            A me viene in mente Polimi, Bologna e Sapienza.
            Se poi si va a guardare i nostri atenei, sono molto distanti dalle realtà  americane o inglesi.

            A volte molti mi dicono: " fai quello che più ti piace, non pensare a altro" ma a me questo sembra il perfetto modo di togliersi ogni responsabilità  del proprio futuro, per non dire, un modo per posticipare la propria disoccupazione o sottoccupazione di qualche anno.
            Non dico che si debba studiare qualcosa che non piace, ma scegliere in Italia, in questo momento, un corso di studi solo perché il nome suona bene e sembra a prima vista interessante?
            Non mi sembra una buona scelta.

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            • #7
              Bologna e Sapienza vanno benissimo, sono comunque ambienti molto grandi. La Sapienza in particolare è una città  nella città .
              Per ingegneria il PoliTo secondo me sta leggermente una spanna sopra al PoliMi.
              Anche la Bocconi e la LUISS spesso non garantiscono il lavoro. Prima che chiudessero il forum di universita.it leggevo esperienze di "masterizzandi" che dopo aver speso 20.000 euro erano stati lasciati a spasso.
              Riguardo il distacco drastico in cui prima devi sapere "tutto" e dopo specializzarti comincerai a capirlo meglio quando frequenterai l'università . Esami come anatomia per medicina, scienza delle costruzioni per ingegneria o diritto commerciale per giurisprudenza spesso possono richiedere anche 9 ore al giorno di studio per 3 mesi.
              Riguardo il trovare lavoro all'ultimo concorso per ufficiali giudiziari si sono presentati 800.000 disperati per un pugno di posti, fai tu.

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              • #8
                Originariamente inviato da Marika Visualizza il messaggio
                Prima che chiudessero il forum di universita.it leggevo esperienze di "masterizzandi" che dopo aver speso 20.000 euro erano stati lasciati a spasso.
                Scusa la digressione, ma come mai hanno chiuso il forum di universita.it? (che tra l'altro nemmeno sapevo che esistesse )
                Come era come forum?
                Un sito web da visitare se si hanno 5 minuti liberi:
                digitalArs.it - Immagini digitali per persone reali

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                • #9
                  Bologna e Sapienza vanno benissimo, sono comunque ambienti molto grandi. La Sapienza in particolare è una città  nella città .
                  Penso che siano buoni atenei, sai se per caso nei distorni di Umbria Toscana si trovano buoni atenei?
                  Oppure conviene, se si vogliono avere buone probabilità  di avere un lavoro ben retribuito, andare negli atenei citati sopra?

                  Anche la Bocconi e la LUISS spesso non garantiscono il lavoro. Prima che chiudessero il forum di universita.it leggevo esperienze di "masterizzandi" che dopo aver speso 20.000 euro erano stati lasciati a spasso.
                  Mah, non saprei, chi conosco io che è uscito dalla Bocconi, ha trovato un lavoro ben retribuito, soprattutto a Londra.
                  Magari non è una regola che con la Bocconi si trova lavoro, o magari le persone di cui parli non avevano trovato qualcosa che piaceva loro.

                  Riguardo il distacco drastico in cui prima devi sapere "tutto" e dopo specializzarti comincerai a capirlo meglio quando frequenterai l'università .
                  Lo so, ma io volevo puntualizzare come si fa a scegliere di studiare solo anatomia o solo scienze delle costruzioni, dopo aver studiato per cinque anni materie scientifiche e umanistiche insieme.

                  Comunque, cosa pensate delle domande che avevo posto precedentemente?
                  -------->A volte molti mi dicono: " fai quello che più ti piace, non pensare a altro" ma a me questo sembra il perfetto modo di togliersi ogni responsabilità  del proprio futuro, per non dire, un modo per posticipare la propria disoccupazione o sottoccupazione di qualche anno.
                  Non dico che si debba studiare qualcosa che non piace, ma scegliere in Italia, in questo momento, un corso di studi solo perché il nome suona bene e sembra a prima vista interessante?
                  Non mi sembra una buona scelta.

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                  • #10
                    Nessuno studia sempre le materie che ama. Anche quelli di scienze della comunicazione fra storia del cinema e del giornalismo prima o poi si trovano davanti semiotica.
                    Bisogna trovare il giusto bilanciamento fra quello che piace e quello che serve e se si sceglie un corso di laurea che non ha molto di ciò che piace si può sempre ricorrere a centri culturali, università  popolari, letture, ecc.
                    Io penso che alla fine della magistrale farò un master che non c'entrerà  nulla col mio attuale percorso di studi, giusto per sfizio.

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                    • #11
                      Originariamente inviato da Bmastro Visualizza il messaggio
                      Scusa la digressione, ma come mai hanno chiuso il forum di universita.it? (che tra l'altro nemmeno sapevo che esistesse )
                      Come era come forum?
                      Mi sono confusa.
                      Il forum era quello di studenti.it ed era pieno di spam (soprattutto per l'Unipegaso), offese e anche cose illegali tipo la compravendita di tesi.
                      Quando degli utenti sono arrivati a minacciarsi di denunciarsi a vicenda per una questione di una scuola svizzera non riconosciuta hanno chiuso.
                      In pratica tu hai l'unico forum generico sull'università  italiana, contento?

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                      • #12
                        E' una responsabilità  che non mi farà  dormire più di 8 ore a notte.
                        Un sito web da visitare se si hanno 5 minuti liberi:
                        digitalArs.it - Immagini digitali per persone reali

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                        • #13
                          Ahah! Qui si respira una bella aria e stai facendo un ottimo lavoro.
                          Il forum di studenti.it era invivibile.

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                          • #14
                            Mah... ho idea che la cosa sia dovuta al fatto che qui c'è poca partecipazione. Se scrivesse più gente allora aumenterebbero i battibecchi e la situazione si farebbe pesante pure qua.
                            In ogni caso lo spamming lo tengo sempre ben sotto controllo. Ci sono dei forum americani che sono morti nel giro di una settimana per l'avvento degli spammer automatizzati.
                            Un sito web da visitare se si hanno 5 minuti liberi:
                            digitalArs.it - Immagini digitali per persone reali

                            Commenta


                            • #15
                              Vbulletin è compatibile con Akismet, installi quello e risolvi alla radice.
                              Il forum di studenti.it era un porcaio e non per niente l'hanno cancellato. A parte offese e minacce di denunce non c'era moderazione.

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                              Sto operando...
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