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Lavoro e “obbligato” a puntare laurea triennale telematica! Consigli!
				
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 Lavoro e “obbligato” a puntare laurea triennale telematica! Consigli!Salve! Sono un infermiere di 33 anni e lavoro in sala operatoria con la seguente turnistica (7-13 oppure 13-19) per 5 giorni a settimana (Solo una settimana al mese lavoro anche il sabato). Vorrei intraprendere un corso di laurea triennale presso una università telematica (In quanto iscrivermi ad una università tradizionale con obbligo di frequenza e tirocinio obbligatorio per me penso sia impossibile, avevo pensato al corso di laurea in TSRM????), puramente per cultura personale e magari gettare una nuova base per un futuro lavorativo diverso! Avete consigli in merito anche alla mia attività lavorativa? Comunque ero molto orientato verso un corso di laurea telematica a stampo economico o amministrativo/organizzativo presso Unitelma o Uninettuno! Grazie anticipatamente ed attendo riscontri!
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 Io fossi in te starei buono, guadagni già quanto un impiegato pubblico di livello D1 probabilmente.
 In ogni caso qualsiasi cosa va bene, una laurea L-36,L-14,L-18,L-33.
 
 Non sei comunque obbligato a frequentare puoi benissimo andare a fare solo gli esami e pagare molte meno tasse.
 Se ti spaventa questa cosa lascia proprio perdere perché questi titoli a quell'età servono solo ai concorsi pubblici, e per i concorsi pubblici c'è bisogno di uno studio ben diverso rispetto a quello richiesto nella carriera universitaria.
 
 In ogni caso se proprio ti sei stufato del tuo lavoro e hai una grinta fuori dal comunque vai.
 
 Sono onesto io fossi in te farei convalidare i CFU per logopedia o fisioterapia per avere un cambio di lavoro più facile da ottenere e più remunerativo.
 
 
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 D1 non è un livello ma una posizione economica della ex categoria D, oggi area dei funzionari, ed è funzionario, non impiegato. Negli enti che applicano il CCNL Sanità gli infermieri sono inquadrati nella stessa area e in più prendono indennità legate alla funzione specifica e all'appartenenza al ruolo sanitario.Originariamente inviato da Anto'facaldo Visualizza il messaggioIo fossi in te starei buono, guadagni già quanto un impiegato pubblico di livello D1 probabilmente.
 
 Vero, ma potrebbe richiedere internamente il cambio ruolo/profilo, che, avendo la laurea specifica in mano, è molto più facile da ottenere (sebbene difficile in generale).Se ti spaventa questa cosa lascia proprio perdere perché questi titoli a quell'età servono solo ai concorsi pubblici, e per i concorsi pubblici c'è bisogno di uno studio ben diverso rispetto a quello richiesto nella carriera universitaria.
 
 Logopedista, infermiere, infermiere pediatrico, fisioterapista, dietista, educatore professionale nella PA sono tutti uguali. Se poi esercita la libera professione, è diverso.Sono onesto io fossi in te farei convalidare i CFU per logopedia o fisioterapia per avere un cambio di lavoro più facile da ottenere e più remunerativo.
 BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate
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 Grazie per la risposta. Comunque riprovare ad intraprendere un corso di laurea per una professione sanitaria la vedo difficile e dura con il mio lavoro. Sono tutti con obbligo di frequenza e con tirocinio obbligatorio…inoltre, mi riconoscerebbero al massimo il primo anno di esami…per quanto riguarda il tuo pensiero, in merito a logopedia e fisioterapia, non lo condivido più di tanto, perché ripeto, al massimo ho più interesse per il corso di laurea in TSRM. Infine, tornando alla mia domanda, che mi dite in merito ad Unitelma e Uninettuno? Ah, comunque non penso sia una idea sconclusionata provare a conseguire un’altra laurea per avere una “finestra lavorativa” alternativa. Grazie comunque.Originariamente inviato da Anto'facaldo Visualizza il messaggioIo fossi in te starei buono, guadagni già quanto un impiegato pubblico di livello D1 probabilmente.
 In ogni caso qualsiasi cosa va bene, una laurea L-36,L-14,L-18,L-33.
 
 Non sei comunque obbligato a frequentare puoi benissimo andare a fare solo gli esami e pagare molte meno tasse.
 Se ti spaventa questa cosa lascia proprio perdere perché questi titoli a quell'età servono solo ai concorsi pubblici, e per i concorsi pubblici c'è bisogno di uno studio ben diverso rispetto a quello richiesto nella carriera universitaria.
 
 In ogni caso se proprio ti sei stufato del tuo lavoro e hai una grinta fuori dal comunque vai.
 
 Sono onesto io fossi in te farei convalidare i CFU per logopedia o fisioterapia per avere un cambio di lavoro più facile da ottenere e più remunerativo.
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 Hai analizzato al meglio la questione. Ripeto che la mia idea di base sarebbe diventare TSRM e magari, come hai scritto, chiedere il cambio ruolo, ma per via dell’obbligo di frequenza e del tirocinio purtroppo sono frenato…ecco perché stavo optando per un qualcosa di diverso tramite università telematica.Originariamente inviato da dottore Visualizza il messaggioD1 non è un livello ma una posizione economica della ex categoria D, oggi area dei funzionari, ed è funzionario, non impiegato. Negli enti che applicano il CCNL Sanità gli infermieri sono inquadrati nella stessa area e in più prendono indennità legate alla funzione specifica e all'appartenenza al ruolo sanitario.
 
 
 Vero, ma potrebbe richiedere internamente il cambio ruolo/profilo, che, avendo la laurea specifica in mano, è molto più facile da ottenere (sebbene difficile in generale).
 
 
 Logopedista, infermiere, infermiere pediatrico, fisioterapista, dietista, educatore professionale nella PA sono tutti uguali. Se poi esercita la libera professione, è diverso.
 
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 Attenzione: il passaggio da collaboratore professionale sanitario infermiere a collaboratore professionale sanitario TSRM è un cambio profilo. Il passaggio da collaboratore professionale sanitario infermiere a un profilo del ruolo amministrativo, ovviamente di pari categoria (area), è invece un cambio ruolo, dato che in sanità ci sono 5 ruoli (sanitario, professionale, tecnico, amministrativo e ora il nuovo sociosanitario).Originariamente inviato da Lillux Visualizza il messaggio
 Hai analizzato al meglio la questione. Ripeto che la mia idea di base sarebbe diventare TSRM e magari, come hai scritto, chiedere il cambio ruolo, ma per via dell’obbligo di frequenza e del tirocinio purtroppo sono frenato…ecco perché stavo optando per un qualcosa di diverso tramite università telematica.
 Per quanto concerne le lauree, quelle che dànno maggiori sbocchi nella pubblica amministrazione sono indubbiamente la L-16 e la L-36. Questo perché, anche se nella maggior parte dei casi vanno bene L-14, L-16, L-18, L-33 e L-36 per tutti i profili di carriera direttiva di tipo amministrativo, giuridico, giuridico-amministrativo, contabile, amministrativo-contabile ed economico-finanziario, che coprono la stragrande maggioranza dei posti da laureato nella pubblica amministrazione se escludiamo sanità e scuola, ultimamente c'è una tendenza a eliminare le due classi economiche (L-18 e L-33) dai profili basati su competenze giuridiche e, viceversa, a eliminare la L-14 da quelli basati su competenze economiche o contabili. Questa tendenza dovrebbe essere superata a séguito dell'unificazione del profilo amministrativo con quello contabile disposto dall'ultimo CCNL Funzioni locali, mentre per quanto riguarda gli altri l'unificazione già c'era (vedi area amministrativa e amministrativo-gestionale all'università); tuttavia hanno previsto anche il profilo di specialista in materie giuridiche e, comunque, a parità di profilo (vedi l'Agenzia delle entrate, che li aveva unificati riducendoli a uno solo e adesso li sta un'altra volta separando con le famiglie professionali) nulla vieta all'amministrazione, in conformità con un regolamento predeterminato ove previsto dal proprio ordinamento, o anche secondo criteri stabiliti di volta in volta, di prevedere nei bandi dei titoli variabili in funzione della destinazione prevista o attesa delle risorse da reclutare, ovvero programmare l'assunzione di x funzionari con determinate competrenze e y funzionari con altre.
 Ebbene, almeno una tra la L-16 e la L-36 è prevista sia accanto alla L-14 sia accanto alla L-18 e alla L-33. Più spesso è presente la L-16, ma mi è capitato un caso clamoroso (concorsone) in cui il bando citava solo la L-36 e dopo una marea di richieste di chiarimento pervenute l'amministrazione modificò l'applicativo informatico per presentare la domanda aggiungendo anche la L-16, dopodiché una volta pervenute le domande il problema fu sanato accettando la L-16 in quanto equipollente alla L-36 (non viceversa), nonostante la notoria resistenza degli enti a riconoscere la validità dei decreti di equipollenza anche per il nuovo ordinamento.
 La L-36 è inoltre spesso presente per profili organizzativi, socio-culturali e a volte socio-educativi.
 
 Quindi indubbiamente la L-16 offre sicuramente più chances; tuttavia, se parliamo di preparazione ideale per vincere i concorsi, allora, fermo restando che è sempre necessario studio specifico e finalizzato, la L-14 non si batte. Se parliamo invece di formazione ideale per lavorarci, nella PA, allora L-16 e L-36 (non a indirizzo internazionalistico) a mio avviso sono migliori.
 
 Se dopo la laurea si ha intenzione di proseguire gli studi, per massimizzare le opportunità lavorative non bisogna conseguire la laurea magistrale più ovvia, in quanto, oltre a rappresentarre una fotocopia sbiadita di quanto si è già studiato, tende a rirodurre i medesimi sbocchi.BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate
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 Grazie per le precisazioni! Tuttavia sottolineo che purtroppo la laurea in TSRM è complicata da intraprendere per via della mia situazione lavorativa. Ti chiedo gentilmente su come ti sei trovato con Unitelma per la L-16. Nuovamente grazie!Originariamente inviato da dottore Visualizza il messaggioAttenzione: il passaggio da collaboratore professionale sanitario infermiere a collaboratore professionale sanitario TSRM è un cambio profilo. Il passaggio da collaboratore professionale sanitario infermiere a un profilo del ruolo amministrativo, ovviamente di pari categoria (area), è invece un cambio ruolo, dato che in sanità ci sono 5 ruoli (sanitario, professionale, tecnico, amministrativo e ora il nuovo sociosanitario).
 Per quanto concerne le lauree, quelle che dànno maggiori sbocchi nella pubblica amministrazione sono indubbiamente la L-16 e la L-36. Questo perché, anche se nella maggior parte dei casi vanno bene L-14, L-16, L-18, L-33 e L-36 per tutti i profili di carriera direttiva di tipo amministrativo, giuridico, giuridico-amministrativo, contabile, amministrativo-contabile ed economico-finanziario, che coprono la stragrande maggioranza dei posti da laureato nella pubblica amministrazione se escludiamo sanità e scuola, ultimamente c'è una tendenza a eliminare le due classi economiche (L-18 e L-33) dai profili basati su competenze giuridiche e, viceversa, a eliminare la L-14 da quelli basati su competenze economiche o contabili. Questa tendenza dovrebbe essere superata a séguito dell'unificazione del profilo amministrativo con quello contabile disposto dall'ultimo CCNL Funzioni locali, mentre per quanto riguarda gli altri l'unificazione già c'era (vedi area amministrativa e amministrativo-gestionale all'università); tuttavia hanno previsto anche il profilo di specialista in materie giuridiche e, comunque, a parità di profilo (vedi l'Agenzia delle entrate, che li aveva unificati riducendoli a uno solo e adesso li sta un'altra volta separando con le famiglie professionali) nulla vieta all'amministrazione, in conformità con un regolamento predeterminato ove previsto dal proprio ordinamento, o anche secondo criteri stabiliti di volta in volta, di prevedere nei bandi dei titoli variabili in funzione della destinazione prevista o attesa delle risorse da reclutare, ovvero programmare l'assunzione di x funzionari con determinate competrenze e y funzionari con altre.
 Ebbene, almeno una tra la L-16 e la L-36 è prevista sia accanto alla L-14 sia accanto alla L-18 e alla L-33. Più spesso è presente la L-16, ma mi è capitato un caso clamoroso (concorsone) in cui il bando citava solo la L-36 e dopo una marea di richieste di chiarimento pervenute l'amministrazione modificò l'applicativo informatico per presentare la domanda aggiungendo anche la L-16, dopodiché una volta pervenute le domande il problema fu sanato accettando la L-16 in quanto equipollente alla L-36 (non viceversa), nonostante la notoria resistenza degli enti a riconoscere la validità dei decreti di equipollenza anche per il nuovo ordinamento.
 La L-36 è inoltre spesso presente per profili organizzativi, socio-culturali e a volte socio-educativi.
 
 Quindi indubbiamente la L-16 offre sicuramente più chances; tuttavia, se parliamo di preparazione ideale per vincere i concorsi, allora, fermo restando che è sempre necessario studio specifico e finalizzato, la L-14 non si batte. Se parliamo invece di formazione ideale per lavorarci, nella PA, allora L-16 e L-36 (non a indirizzo internazionalistico) a mio avviso sono migliori.
 
 Se dopo la laurea si ha intenzione di proseguire gli studi, per massimizzare le opportunità lavorative non bisogna conseguire la laurea magistrale più ovvia, in quanto, oltre a rappresentarre una fotocopia sbiadita di quanto si è già studiato, tende a rirodurre i medesimi sbocchi.
 
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 Scusami ma hai letto bene il mio intervento? Ti sembra che mi sia soffermato sulla laurea in TSRM?Originariamente inviato da Lillux Visualizza il messaggiosottolineo che purtroppo la laurea in TSRM è complicata da intraprendere per via della mia situazione lavorativa.   
 
 La mia esperiena non fa testo in quanto per me era una seconda laurea in àmbito affine e pertanto avevo un cospicuo ammontare di crediti convalidati.Ti chiedo gentilmente su come ti sei trovato con Unitelma per la L-16.
 Ti posso dire, comunque, che è molto impegnativa e gli esami sono praticamente tutti o solo orali oppure scritti e orali. Niente esami a distanza.
 Se ti interessa la classe L-16, le uniche alternative telematiche possibili sono la San Raffaele e la Univeristà degli studi di Torino (che però potrebbe arrivare a costarti più di una telematica).Ultima modifica di dottore; 02-07-2024, 22:22.BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate
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 Originariamente inviato da dottore Visualizza il messaggioScusami ma hai letto bene il mio intervento? Ti sembra che mi sia soffermato sulla laurea in TSRM?   
 
 Sisi era una mia ennesima considerazione a riguardo, perché purtroppo non posso proprio affrontarla per il lavoro e non sono riuscito a trovare soluzioni o agevolazioni per intraprenderla.
 
 La mia esperiena non fa testo in quanto per me era una seconda laurea in àmbito affine e pertanto avevo un cospicuo ammontare di crediti convalidati.
 Ti posso dire, comunque, che è molto impegnativa e gli esami sono praticamente tutti o solo orali oppure scritti e orali. Niente esami a distanza.
 Se ti interessa la classe L-16, le uniche alternative telematiche possibili sono la San Raffaele e la Univeristà degloi studi di Torino (che però potrebbe arrivare a costarti più di una telematica).[/QUOTE]
 
 Grazie per aver condiviso la tua esperienza, almeno so come si presenta l’Unitelma. Grazie ancora!
 
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 Guarda onestamente, io fossi in te farei in privato il fisioterapista o logopedista nel privato, anche aprendo uno studio con dei soci.
 
 La finestra deve essere aperta, se è serrata non serve a nulla. Probabilmente il titolo lo consegui pure senza troppa difficoltà, pensi poi di poter sostenere un concorso per l'agenzia delle entrate o simili e vincerlo, contro avvocati e commercialisti che ci provano da una vita?
 Se sì ci vorrà tantissimo sforzo a meno che non sei plusdotato.
 
 
 Probabilmente meglio un salto nel vuoto con un periodo senza reddito facendo un'altra magistrale sanitaria, giocando con la Naspi se riesci piuttosto che una laurea che appendi semplicemente sulla stanza.
 
 Ti dico io addirittura avevo pensato di prendere un titolo come il tuo perché dopo la laurea magistrale in economia trovavo solo impresine che mi prendevano con contratti a termine, alla fine per fortuna ho vinto un concorso, ma non sono comunque contento, la spesa non è valsa la resa...
 
 In ogni caso studiare per un concorso mentre si lavora su turni rasenta la quinta essenza delle fatiche disumane.
 
 Se sei motivatissimo e anche appassionato vai, sennò non rischierei per avere solo un piano B, perché senza sangue versato non si concretizza nulla.
 
 Comunque la fuga dal settore sanitario la capisco, non si può lavorare in un ospedale a vita a mio avviso, troppo tassante per la psiche umana.
 
 Se proprio vuoi provare questa strada prenderei una laurea cosiddetta scienze dei servizi giuridici, così prendi confidenza col diritto e eventualmente con due anni extra consegui anche la LMG-01 (giurisprudenza ciclo unico).
 
 
 
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 Ancora grazie per le risposte! Purtroppo il salto nel vuoto non posso permettermelo e quindi provare un’altra laurea con obbligo di frequenza e tirocinio è impossibile per me…sono un po’ abbattuto per questo. Comunque valuterò cosa fare.Originariamente inviato da Anto'facaldo Visualizza il messaggioGuarda onestamente, io fossi in te farei in privato il fisioterapista o logopedista nel privato, anche aprendo uno studio con dei soci.
 
 La finestra deve essere aperta, se è serrata non serve a nulla. Probabilmente il titolo lo consegui pure senza troppa difficoltà, pensi poi di poter sostenere un concorso per l'agenzia delle entrate o simili e vincerlo, contro avvocati e commercialisti che ci provano da una vita?
 Se sì ci vorrà tantissimo sforzo a meno che non sei plusdotato.
 
 
 Probabilmente meglio un salto nel vuoto con un periodo senza reddito facendo un'altra magistrale sanitaria, giocando con la Naspi se riesci piuttosto che una laurea che appendi semplicemente sulla stanza.
 
 Ti dico io addirittura avevo pensato di prendere un titolo come il tuo perché dopo la laurea magistrale in economia trovavo solo impresine che mi prendevano con contratti a termine, alla fine per fortuna ho vinto un concorso, ma non sono comunque contento, la spesa non è valsa la resa...
 
 In ogni caso studiare per un concorso mentre si lavora su turni rasenta la quinta essenza delle fatiche disumane.
 
 Se sei motivatissimo e anche appassionato vai, sennò non rischierei per avere solo un piano B, perché senza sangue versato non si concretizza nulla.
 
 Comunque la fuga dal settore sanitario la capisco, non si può lavorare in un ospedale a vita a mio avviso, troppo tassante per la psiche umana.
 
 Se proprio vuoi provare questa strada prenderei una laurea cosiddetta scienze dei servizi giuridici, così prendi confidenza col diritto e eventualmente con due anni extra consegui anche la LMG-01 (giurisprudenza ciclo unico).
 
 
 
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 Non ci sono tanti commercialisti che partecipano e comunque già ti ho detto che può provare a chiedere un cambio ruolo o profilo. Nel comparto SSN è proprio previsto il transito da un ruolo all'altro e peraltro in teoria potrebbe farlo anche adesso visto che il CCNL non prevede una laurea specifica per il ruolo amministrativo, dunque, a meno che essa non sia prevista dal regolamento interno della sua azienda sanitaria o ospedaliera, può fare l'amministrativo anche con laurea in Infermieristica. Certo, difficile che gli concedano il cambio, ma se consegue la laurea specifica ha una carta in più da giocare.Originariamente inviato da Anto'facaldo Visualizza il messaggioLa finestra deve essere aperta, se è serrata non serve a nulla. Probabilmente il titolo lo consegui pure senza troppa difficoltà, pensi poi di poter sostenere un concorso per l'agenzia delle entrate o simili e vincerlo, contro avvocati e commercialisti che ci provano da una vita?
 In tutte le amministrazioni in cui abbia lavorato ci sono funzionari con lauree tecnico-scientifiche che sono entrati come tecnici e sono stati poi riprofilati amministrativi, di solito d'ufficio.
 Ho anche conosciuto persone che non sono riuscite a ottenere un cambio profilo interno ma lo hanno ottenuto attraverso mobilità.
 
 La Naspi non spetta ai dipendenti pubblici, neanche se licenziati.Probabilmente meglio un salto nel vuoto con un periodo senza reddito facendo un'altra magistrale sanitaria, giocando con la Naspi se riesci piuttosto che una laurea che appendi semplicemente sulla stanza.
 
 Ti dico io addirittura avevo pensato di prendere un titolo come il tuo perché dopo la laurea magistrale in economia trovavo solo impresine che mi prendevano con contratti a termine, alla fine per fortuna ho vinto un concorso, ma non sono comunque contento, la spesa non è valsa la resa...
 
 In ogni caso studiare per un concorso mentre si lavora su turni rasenta la quinta essenza delle fatiche disumane.
 
 Se sei motivatissimo e anche appassionato vai, sennò non rischierei per avere solo un piano B, perché senza sangue versato non si concretizza nulla.
 BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate
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