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Laurea magistrale dopo Scienze della comunicazione

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  • Originariamente inviato da dave96 Visualizza il messaggio
    Vabbè, guarda l'importante è avere uno straccio di un lavoro, prendere perlomeno quelle mille euro al mese... non chiedo tanto.
    Ora non esagerare nel senso opposto. Mille euro al mese sono decisamente troppo pochi.

    Nel gruppo whatsapp della magistrale qualcuno ha avuto il coraggio di dire questo:
    "Anche se si sono delle pecche (come da tutte le parti) considerate anche che a parità  di condizioni noi valiamo di più di un laureato in marketing ... e questo si traduce in un corso pensato abbastanza bene"
    Questo della magistrale attuale?

    Nel frattempo sto cercando lavoretti nella mia città , ma credetemi che c'è la fame. La vedo durissima fino a novembre.
    Ma perché non cerchi qualcosa di più che un lavoretto? La gratificazione è importante. Considera anche che con il master avrai molto tempo libero: le lezioni sono concentrate in maniera tale da agevolare gli studenti lavoratori.

    Originariamente inviato da Marika Visualizza il messaggio
    State scrivendo tantissimo e mi sto perdendo alcuni punti, comunque rifacendomi al messaggio sul gruppo Whatsapp di Dave volevo dire che questa convinzione per cui i corsi di laurea sono pensati e organizzati in un certo modo è abbastanza ridicola perchè in Italia i CdL sono classificati sulla base delle classi e continuo a ripeterlo.
    Laurearti in comunicazione e psicologia a Milano o in comunicazione interculturale a Torino o in pubblicità , marketing e comunicazione aziendale a Teramo ti porterà  solo a una cosa: la laurea nella classe L20, cioè una banalissima scienze della comunicazione.
    Questo è vero, ma ovviamente per la formazione personale c'è una differenza abissale tra Comunicazione e psicologia (che ora si chiama Scienze psicosociali della comunicazione) alla Bicocca e Comunicazione interculturale sempre alla Bicocca. Non a caso con la prima puoi accedere senza debiti formativi a tutti e quattro i corsi di laurea magistrale della classe di Psicologia (LM-51) della stessa università , che a loro volta sono piuttosto diversi tra loro, mentre i laureati in Comunicazione interculturale possono accedere senza debiti formativi, all'interno di Bicocca, solamente ai corsi di laurea magistrale attivati dal dipartimento di Scienze umane per la foramzione "Riccardo Massa" (presso altri atenei è più facile che abbiano i requisiti per l'accesso a corsi di laurea magistrale di à mbito umanistico, in particolare riferiti all'area delle lingue straniere, che di à mbito sociale).
    Voglio dire: anche due lauree della classe di Lingue e culture moderne hanno identico valore legale, ma se per conseguire una si è studiato catalano, cantonese e napoletano e per conseguire l'altra castigliano, fiorentino dantesco e mandarino evidentemente si saranno studiate cose completamente diverse. Non a caso ai fini dell'insegnamento oltre che le classi dei corsi di studio contano i settori scientifico-disciplinari.
    Se una persona parte già  dal presupposto che vuole arrivare alla laurea magistrale, conseguire una laurea di base debole non è la fine del mondo, sia perché ciò che conta poi alla fine sul mercato del lavoro è la magistrale (per l'ignoranza dei datori di lavoro che pensano che magistrali significhi 5 anni: ma anche nella pubblica amministrazione, a causa della scellerata equiparazione delle lauree v.o. alle lauree magistrali, la laurea magistrale ha un valore che prescinde da quello della laurea di accesso), sia perché in questo modo riesce a costruirsi un proprio percorso, individuale e diverso da tutti gli altri, che può essere più soddisfacente anche sul piano della soddisfazione personale (la famosa autorealizzazione della piramide di Maslow), oltre che conferire quel quid che può fare la differenza con altri.
    Ovviamente questo ragionando nei termini di quello che la formazione universitaria può dare al di là  del pezzo di carta.
    Se poi uno cerca solo il pezzo di carta, allora si scelga la strada più facile e rapida e meno tortuosa e si presenti agli appelli per portare a casa un 18.
    Il tutto, ovviamente, con un indefinito numero di variabili intermedie.
    Per l'insegnamento, inoltre, una combinazione tra L e LM che impropriamente percepiremmo come atipica, ma in realtà  semplicemente inusuale, se attentamente studiata potrebbe evitare di dovere recuperare decine e decine di crediti spendendo capitali in insegnamenti singoli.

    Ho sempre invitato, e lo voglio evidenziare ancora una volta, a non farsi convincere all'immatricolazione sulla base di nomi altisonanti, bensì sulla base delle classi.
    Io invece invito a guardare anche i piani di studio, che divergono profondamente da sede a sede (e anche tra più corsi della stessa classe offerti nella stessa sede), altrimenti si rischia quello che abbiamo letto in questa stessa discussione

    Evitate SEMPRE le L20, le LM59 e tutte le classi simili.
    Io eviterei anche LM-19, LM-38 e LM-92 (quest'ultima come la peste), se è per questo.
    Anche perché esistono corsi in comunicazione nelle classi sociologiche, economico-aziendali e psicologiche, ma per l'appunto uno anche individuando una classe deve scegliere sempre il corso che gli è più congeniale. Bisogna tenere conto di tutt ele variabili in gioco per prendere una decisione razionale.

    Originariamente inviato da dave96 Visualizza il messaggio
    No ma per fortuna qualcuno se ne rende conto, infatti qualcun'altro ha risposto:
    Qualcun altro si scrive senz'apostrofo.

    sto vedendo un corso di laurea come tutti gli altri qui al sud, nulla di innovativo"
    Perché, al Nord è diverso?

    e come dargli torto?
    Gli avrei dato ragione se con quella frase non avesse dimostrato anche lui di ragionare secondo lo schema del pregiudizio. Si vuole migliorare? Allora cominci a togliersi i paraocchi.

    magari parcheggiata lì per far contenti i genitori.
    Questo in molti casi è poco ma sicuro.
    BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate

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    • Originariamente inviato da Marika Visualizza il messaggio
      Bravi voi ad esservi resi conto della vera situazione.
      Direi che non se ne sono resi conto, se dopo la L-20 si sono iscritti a un corso LM-59 che, peraltro, sembra un minestrone.
      BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate

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      • Ora non esagerare nel senso opposto. Mille euro al mese sono decisamente troppo pochi
        Lo so, ma intanto da una base bisogna pur partire. io il massimo che ho visto come stipendio è stato 600 euro al call center, per dirti. Mi avevano contattato per un colloquio in un agenzia di viaggi come front-back office e mi avevano proposto 900 euro mensili, tuttavia si lavora tutti i giorni inclusi sabato e domenica (un solo giorno libero a settimana) 8 ore al giorno e c'è una sola settimana di ferie che non può essere spendibile nei mesi giugno-luglio-agosto. Insomma, non proprio il massimo, sopratutto se mi vogliono dare 900 al mese, già  1000-1200 mi sembravano decisamente più equi. In ogni caso sto aspettando di essere eventualmente richiamato, quindi per il momento niente.

        Questo della magistrale attuale?
        Già . Raccapricciante, vero?

        Ma perché non cerchi qualcosa di più che un lavoretto? La gratificazione è importante. Considera anche che con il master avrai molto tempo libero: le lezioni sono concentrate in maniera tale da agevolare gli studenti lavoratori.
        Eh, fosse semplice. Forse dovrei cominciare a vedere proprio su Bari a questo punto, sperando di trovare maggiori possibilità  lì, ma poi ci sarebbe eventualmente da prendere per forza una casa, spese, affitto, ecc. e non so quanto il gioco possa valerne la candela.

        Perché, al Nord è diverso?
        Vabbè, lì c'è il fattore prestigio, magari le aziende sono più portate a selezionare qualcuno che proviene da una magistrale più rinomata. Cioè se per esempio devono scegliere uno che viene dall'università  di milano o uno che viene da quella di bari, quasi sicuramente daranno priorità  a quello che viene dall'università  di milano.

        Gli avrei dato ragione se con quella frase non avesse dimostrato anche lui di ragionare secondo lo schema del pregiudizio. Si vuole migliorare? Allora cominci a togliersi i paraocchi
        Bisogna essere realisti e riflessivi, io e qualche altro povero cristo ci stiamo rendendo conto dell'inutilità  di questa magistrale, cioè è veramente palese, ed i tentativi di difenderla o in qualche modo elogiarla sono a dir poco patetici. Ma poi difendere che cosa, manco li pagassero a momenti. Come ho detto qualche post addietro, un'azienda perchè dovrebbe assumerci? Per quale assurdo motivo, per fare l'usciere della segreteria? Non lo so guarda. Non sappiamo creare un sito, non sappiamo creare loghi, non sappiamo creare una locandina o un articolo di giornale, non abbiamo conoscenze sul pacchetto Office, non sappiamo una mazza a livello pratico di qualsiasi competenza sul web marketing in generale.
        Poi l'ho constatato io stesso, è proprio un ambiente distruttivo, poco creativo, poco stimolante. Cioè ragazzi uno che mi viene a scrivere che con questa magistrale siamo messi meglio rispetto ad uno laureato in marketing, è una cosa allucinante, una bestemmia vera e propria. Ti fa capire proprio il livello medio di chi frequenta questa magistrale. L'unico modo per non renderla totalmente vana sarebbe frequentare corsi e master supplementari da affiancare a questa magistrale, in modo da acquisire un minimo di conoscenze e abilità . Altrimenti boh, davvero mi sfugge il senso di proseguire o anche solo iniziare un percorso simile.

        Direi che non se ne sono resi conto, se dopo la L-20 si sono iscritti a un corso LM-59 che, peraltro, sembra un minestrone.
        Meglio tardi che mai, ce ne siamo resi conto. E vi devo ringraziare davvero tantissimo perchè mi avete fatto riflettere molto lungo tutto l'arco di questo thread, mi sento onestamente maturato come persona rispetto ad un anno fa. La mia scelta l'ho fatta essenzialmente, ora spero che tutto vada per il verso giusto, da parte mia cercherò di impegnarmi al massimo.

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        • Originariamente inviato da dave96 Visualizza il messaggio
          Lo so, ma intanto da una base bisogna pur partire. io il massimo che ho visto come stipendio è stato 600 euro al call center, per dirti.
          Se è per questo a Milano la MasterCom (oggi fallita) nel 2002 per vendere contratti telefonici Infostrada business pagava solo 2 euro all'ora + provvigioni. Ma stiamo parlando di lavori irregolari.
          600 euro sul full time pure sarebbe irregolare; sul part time sarebbe corretto.

          Mi avevano contattato per un colloquio in un agenzia di viaggi come front-back office e mi avevano proposto 900 euro mensili, tuttavia si lavora tutti i giorni inclusi sabato e domenica (un solo giorno libero a settimana) 8 ore al giorno e c'è una sola settimana di ferie che non può essere spendibile nei mesi giugno-luglio-agosto.
          Tutto illecito

          Vabbè, lì c'è il fattore prestigio, magari le aziende sono più portate a selezionare qualcuno che proviene da una magistrale più rinomata. Cioè se per esempio devono scegliere uno che viene dall'università  di milano o uno che viene da quella di bari, quasi sicuramente daranno priorità  a quello che viene dall'università  di milano.
          Uhm, non direi.
          Se parli della Bocconi o della Cattolica sì. Anche del Politecnico. Ma la Statale proprio no e la Bicocca men che meno.

          Non sappiamo creare un sito, non sappiamo creare loghi
          Non è questo lo scopo della classe LM-59 però, nemmeno se il corso è fatto bene.
          Per i loghi ci sono gli istituti professionali per i servizi della pubblicità  e gli istituti superiori per le industrie artistiche (in passato c'erano anche indirizzi dell'istruzione artistica). Tutt'al più per qualcosa di più avanzato i corsi di laurea in Disegno industriale. Parliamo di un altro settore.

          non sappiamo creare una locandina o un articolo di giornale
          Creare una locandina è sempre una cosa da grafici. I comunicatori si dovrebbero occupare dei contenuti, non della realizzazione grafica.
          A scrivere articoli di giornale non si impara all'università , men che meno addirittura nel secondo ciclo!

          non abbiamo conoscenze sul pacchetto Office
          Abbi pazienza, ma, quelle, te le saresti dovute creare da solo perlomeno dieci anni fa.
          Quando fu fatta la riforma universitaria furono infilate prove di idoneità  informatica obbligatorie in tutti i corsi di studio che non prevedessero i settori INF/01 e/o ING-INF/05. Con il passaggio dal 509 al 270 sono state abolite: sai perché?

          non sappiamo una mazza a livello pratico di qualsiasi competenza sul web marketing in generale.
          Quella è ancora un'altra cosa.

          Poi l'ho constatato io stesso, è proprio un ambiente distruttivo, poco creativo, poco stimolante.
          Sì, ma se cerchi questo ci sono la scuola Holden, l'H-demia, lo Ied. L'università  non c'entra molto.

          Cioè ragazzi uno che mi viene a scrivere che con questa magistrale siamo messi meglio rispetto ad uno laureato in marketing, è una cosa allucinante, una bestemmia vera e propria.


          Meglio tardi che mai, ce ne siamo resi conto. E vi devo ringraziare davvero tantissimo perchè mi avete fatto riflettere molto lungo tutto l'arco di questo thread, mi sento onestamente maturato come persona rispetto ad un anno fa. La mia scelta l'ho fatta essenzialmente, ora spero che tutto vada per il verso giusto, da parte mia cercherò di impegnarmi al massimo.
          Mi fa piacere che ti siamo stati d'aiuto. In bocca al lupo.
          BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate

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          • Se è per questo a Milano la MasterCom (oggi fallita) nel 2002 per vendere contratti telefonici Infostrada business pagava solo 2 euro all'ora + provvigioni. Ma stiamo parlando di lavori irregolari.
            600 euro sul full time pure sarebbe irregolare; sul part time sarebbe corretto.
            Guarda, mi sono paradossalmente pentito di aver lasciato quel call center perchè ce la potevamo gestire totalmente noi sia riguarda gli orari di entrata che di uscita, l'importante era portare a casa qualche contratto. Nessuno ti faceva storie se facevi una pausa in più, il concetto di ritardo non esisteva, ecc. io facevo solitamente 5 ore tutti i giorni della settimana e il sabato mattina 4. Il mese di luglio ho avuto il guadagno massimo (circa 600 euro), ed essenzialmente era un part-time.
            L'altro call center a cui sono stato recentemente invece uno schifo totale: tralasciando l'offerta che dovevamo proporre ai clienti che era qualcosa di indecoroso (soprattutto paragonata alla concorrenza), bisognava essere puntuali come degli orologi svizzeri, e i team leader ci trattavano come degli scolaretti su cui indirizzare le proprie frustrazioni e manie di protagonismo. La beffa è che ho fatto più o meno le stesse ore in un mese e ho guadagnato 398, per dirti: mi hanno licenziato dopo un solo mese perchè avevo concluso solo un contratto, ma in generale è stata un'esperienza disumana . Da quel momento ho deciso di chiudere totalmente con i call center infatti.

            Tutto illecito
            Ma guarda, tanto non mi stanno neanche richiamando, sicuramente daranno priorità  a chi ha un minimo di esperienza nel settore e/o con una laurea in lingue.

            Non è questo lo scopo della classe LM-59 però, nemmeno se il corso è fatto bene.
            Per i loghi ci sono gli istituti professionali per i servizi della pubblicità  e gli istituti superiori per le industrie artistiche (in passato c'erano anche indirizzi dell'istruzione artistica). Tutt'al più per qualcosa di più avanzato i corsi di laurea in Disegno industriale. Parliamo di un altro settore.
            I comunicatori si dovrebbero occupare dei contenuti, non della realizzazione grafica.
            A scrivere articoli di giornale non si impara all'università , men che meno addirittura nel secondo ciclo!
            Figurati, manco ci rendiamo conto di quello che dobbiamo saper fare. Questo è emblematico sul caos che regna in quello pseudo-corso.
            Per quanto riguarda Office si, mea culpa assolutamente. Certo che al posto di fare trendordici esami con le formule e fuffa varia applicata un esamino sul pacchetto Office lo avrei quasi benedetto (alla triennale il top proprio: ad un appello bisognava studiare il pensiero di papa wojtyla, cioè boh).

            Ma ne avrei da dire a bizzeffe. Demografia alla triennale abbiamo studiato il Real ospizio di Giovinazzo , ... ma quello di culture angloamericane penso sia stato davvero il top, cioè dovevamo visionare delle pellicole su film con gli indiani, una roba trash all'ennesima potenza, e poi dovevi andare lì a rispondere con le crocette alle domande. Cioè domande tipo "Tizio cosa fa a Caio ad un certo punto del film? A- lo picchia B - lo prende in giro C - Lo deruba D - lo bacia".

            Ovviamente si copiò di brutto, io mi rifiutai categoricamente di vedere quei film e mi lessi giusto le trame il giorno prima dell'"appello". Storie da comunicatore serio
            Ultima modifica di dave96; 22-03-2019, 11:17.

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            • Se ti può consolare, a Scienze della comunicazione a Bologna scoprii cos'era il programma "Uomini e donne" (che forse all'epoca si chiamava ancora "Amici", che è diverso dall'attuale Amici di Maria de Filippi). La dottoressa (oggi professoressa) Renata Galatolo lo proiettava nell'à mbito delle lezioni di Psicologia della comunicazione alternandolo con qualche spezzone di film con Stefania Sandrelli. Ricordo che a lezione si parlava anche delle differenze tra il Maurizio Costanzo show e Porta a porta. Ricordo invece le lezioni di Tonello, Teorie e tecniche della comunicazione televisiva, sul Grande fratello. Sono esami che non ho mai sostenuto per la vergogna. In due anni sostenni l'unico esame serio (Diritto dell'informazione e della comunicazione) e altri due esami che mi interessavano e poi scappai a gambe levate da quella sottospecie di Dams, i cui esami più ridicoli - non ci crederai - non erano neanche quelli. Da allora combatto una crociata contro i corsi di laurea in Scienze della comunicazione generali. Ci sono invece, o perlomeno c'erano, dei corsi settoriali abbastanza ben fatti. All'epoca comunque non era ancora radicato il pregiudizio negativo sui corsi di laurea in Scienze della comunicazione, anzi. Soprattutto quello di Bologna, estremamente rinomato per la supposta presenza di Umberto Eco (che in realtà  era solo un fantasma; credo di aver visto il suo ologramma una sola volta per strada davanti alla sede della società  editrice Zanichelli in via Irnerio). Tra l'altro questo nella sua carriera accademica Eco non si è mai occupato di comunicazione. É laureato in Filosofia e divenne ordinario di Estetica. Poi divenne famoso come letterato e sceneggiatore televisivo, proseguendo parallelamente l'esperienza accademica, nella quale fu il principale animatore del corso di laurea in Dams (Discipline dell'arte, della musica e dello spettacolo), tanto per parlare di aria fritta. Il corso di laurea, praticamente l'emblema del sessantottinismo, aveva avuto vita proprio grazie al suo impulso. Qui creò una teoria semiologica tutta personale, quasi paranoica, che ha messo insieme teorie di derivazione linguistica e di derivazione filosofica, prevalentemente russe e francesi (ma anche con apporti e contaminazioni tedesche e americane), nata e cresciuta (e purtroppo non ancora morta) nell'università  felsinea. Altre scuole semiotiche/semiologiche italiane, per non dire che lo considerano un cialtrone, ne condannano l'orientamento che qualcuno ha definito "pansemiotismo". Non è un caso a mio avviso che la semiotica non goda di alcun riconoscimento ufficiale nell'italica comunità  accademica, in cui insegnamenti di questa disciplina trovano asilo in settori scientifico-disciplinari anche piuttosto distanti (M-FIL/04 e 05, L-LIN/01, tutti i settori L-ART, perfino L-FIL-LET, SPS/08 e M-PSI/01).
              BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate

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              • Scusate per i trattini al posto delle lineette, ma dal cellulare non avrei potuto fare di meglio e quando sono venuto al PC era scaduto il tempo per effettuare la modifica.
                Fabrizio Tonello sarebbe un politologo (SPS/04) dell'Università  di Padova, ma ha il vizietto della televisione e all'Alma mater studiorum insegnava per supplenza sul settore SPS/08.
                BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate

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                • Originariamente inviato da dottore Visualizza il messaggio
                  Se ti può consolare, a Scienze della comunicazione a Bologna scoprii cos'era il programma "Uomini e donne" (che forse all'epoca si chiamava ancora "Amici", che è diverso dall'attuale Amici di Maria de Filippi). La dottoressa (oggi professoressa) Renata Galatolo lo proiettava nell'à mbito delle lezioni di Psicologia della comunicazione alternandolo con qualche spezzone di film con Stefania Sandrelli. Ricordo che a lezione si parlava anche delle differenze tra il Maurizio Costanzo show e Porta a porta. Ricordo invece le lezioni di Tonello, Teorie e tecniche della comunicazione televisiva, sul Grande fratello. Sono esami che non ho mai sostenuto per la vergogna. In due anni sostenni l'unico esame serio (Diritto dell'informazione e della comunicazione) e altri due esami che mi interessavano e poi scappai a gambe levate da quella sottospecie di Dams, i cui esami più ridicoli - non ci crederai - non erano neanche quelli. Da allora combatto una crociata contro i corsi di laurea in Scienze della comunicazione generali.
                  Epico.

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                  • Originariamente inviato da dave96 Visualizza il messaggio
                    Ma ne avrei da dire a bizzeffe. Demografia alla triennale abbiamo studiato il Real ospizio di Giovinazzo , ... ma quello di culture angloamericane penso sia stato davvero il top, cioè dovevamo visionare delle pellicole su film con gli indiani, una roba trash all'ennesima potenza, e poi dovevi andare lì a rispondere con le crocette alle domande. Cioè domande tipo "Tizio cosa fa a Caio ad un certo punto del film? A- lo picchia B - lo prende in giro C - Lo deruba D - lo bacia".

                    Ovviamente si copiò di brutto, io mi rifiutai categoricamente di vedere quei film e mi lessi giusto le trame il giorno prima dell'"appello". Storie da comunicatore serio
                    Incredibile!
                    Con insegnamenti del genere l'università  dovrebbe restituire i soldi delle rette.
                    Un sito web da visitare se si hanno 5 minuti liberi:
                    digitalArs.it - Immagini digitali per persone reali

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                    • Paradossalmente un esame così avrebbe senso in criminologia, sociologia e psicologia sull'attenzione selettiva.
                      Con scienze della comunicazione non c'azzecca niente.
                      Io non mi stupirei se un professore di SdC desse da studiare Yotobi o "le parolacce su Youtube dopo l'Adpocalypse".

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                      • La maggior parte delle università  non ha direttori o coordinatori dei corsi di studio, ma solo presidenti dei relativi organi collegiali (presidente del corso di laurea significa presidente del consiglio del corso di laurea). E comunque quando si usa il termine "coordinatore" non necessariamente si fa riferimento a qualcuno che si prende cura di curare la coerenza del corso, ma piuttosto un referente per le pratiche studenti (ad esempio a Firenze per il corso di laurea in Scienze politiche i coordinatori dei vari curricula si occupano di supportare gli studenti alla redazione dei piani di studio).
                        Spesso la coerenza viene prevista solo in fase di programmazione, ma poi nessuno entra nel merito del programma che il singolo docente prevede per il proprio insegnamento, che spesso viene da lui stabilito senza tener conto del corso nel quale l'insegnamento viene impartito (e parlo di insegnamenti erogati specificamente per quel corso, non mutuati). A me la cosa che faceva più innervosire era quando l'insegnamento era suddiviso per iniziali dei cognomi degli studenti e ogni docente svolgeva un programma diverso, a volte quantitativamente (ad esempio mi è proprio capitato che per lo stesso esame da 5 crediti il gruppo A-L avesse un programma e il gruppo M-Z il doppio) e a volte qualitativamente, per non parlare delle profonde divergenze nelle modalità  di esaminazione. Un'altra cosa che non sopporto sono gli insegnamenti monografici che non presuppongono un insegnamento di base. In alcune università  gli insegnamenti ripartiti per gruppi hanno un unico programma concordato dai vari responsabili e approvato dagli organi collegiali.
                        Ultima modifica di dottore; 25-03-2019, 21:29.
                        BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate

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                        • Heylà , come state?
                          Oggi io e il mio amico siamo andati all'open day indetto dalla LUM per quanto riguarda il master e il percorso relativo che abbiamo scelto...
                          Vi dico fin da subito che dei vari corsi presentati (fra cui Data science, amministrazioni pubbliche, ecc.) l'unico che ha davvero stuzzicato il mio interesse (come ho ribadito già  in altri post) è stato Management dello Sport . Ora, l'unico problema è il seguente: se sul master di International Management siamo tutti d'accordo che dovremo farlo a prescindere, per quanto riguarda poi l'eventuale aggancio al secondo anno della magistrale in management dello sport, dovrò sperare che la classe si vada a formare entro l'inizio dell'A.A. 2019/2020, in modo che poi io fra un anno possa collegarmi senza problemi. Ed è proprio qui la mia preoccupazione principale: non ho alcuna sicurezza che questa classe venga formata, e dunque potrei ritrovarmi dopo il master a dover scegliere per forza fra una delle altre 4 proposte, ovvero:
                          1) Piano di studi in amministrazione, finanza e controllo ;
                          2) Piano di studi in International Management (sarebbe praticamente la prosecuzione a livello magistrale del master che abbiamo scelto);
                          3) Piano di studi in Data Science e digital transformation ;
                          4) Piano di studi in amministrazioni pubbliche e sanità  .

                          Onestamente, ci hanno spiegato tutti questi ambiti nell'incontro di stamattina, e ripeto, l'unico verso cui sento di percepire un reale interesse è stato Management dello Sport. Il resto mi pare roba troppo complessa o che esula totalmente dal mio campo di competenza/interesse (il piano di studi in data science ad esempio è indicato particolarmente per laureati in informatica ed economia, vedete un pò voi).

                          D'altronde lo stesso direttore stamane è stato molto onesto, ovvero ha detto che in aula ci devono venire persone motivate , interessate ad un percorso quantomeno coerente e con l'idea in testa di cosa vogliano esattamente fare. Se avessi la certezza matematica di potermi agganciare al secondo anno di Management dello Sport ora sarei tranquillissimo, visto che il master abbiamo capito essere un qualcosa di abbastanza semplice (esami a crocetta, workshop in classe, e sopratutto tirocinio di 400 ore con un'azienda, fattore che potenzialmente può aprire le porte anche ad un ingaggio lavorativo semi-serio).

                          Questo il video di presentazione di Management dello Sport .

                          Curiosi dati di AlmaLaurea a proposito della LUM:
                          - 86,6% tasso di occupazione a seguito del conseguimento di un Master, 73,9% per i laureati magistrali;
                          - 1.588 Euro di retribuzione netta tra i diplomati di un Master, 1.153 per quanto riguarda i laureati magistrali;
                          - 93,7% grado di soddisfazione per gli argomenti trattati nel corso;
                          - 88,1% possibilità  di acquisire competenze professionali nel corso di un Master.

                          Dati che vanno presi a mio avviso comunque con le pinze (ogni università  è invogliata a immatricolarti d'altronde). Però ho già  notato una certa serietà  ed una professionalità  rispetto all'ateneo di Bari, inoltre il direttore stesso stamattina ha fatto un discorso sulle giuste motivazioni che devono essere presenti per affrontare il percorso.

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                          • A mio avviso management dello sport va benissimo visto che è una magistrale in economia (sul sito ufficiale la definiscono impropiamente "specialistica").
                            Io sto bene, grazie, tu?
                            La LUM è un'università  seria e affidabile anche se gli studenti della statale di Bari la vedono come fumo negli occhi.
                            Tu fregatene e tira dritto.

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                            • Caro Dave96, quelli di cui parli non sono corsi e a dire la verità  nemmeno curricula autonomi dello stesso corso, ma semplici percorsi, cioè piani di studio. Tu conseguirai un ogni caso una laurea magistrale di cui non ricordo il nome (tanto ce n'è una sola) e afferisce alla classe LM-77 (lauree magistrali in Scienze economico-aziendali).
                              Intanto prenditi il master e poi si vede.
                              A mio avviso è molto interessante anche il percorso in Data science.

                              La Lum è una università  non statale che fa del suo punto di forza la frequenza in piccoli gruppi, detti appunto classi. Non interpretare il placement come "semi-serio" perché loro lo prendono molto seriamente. Vorrebbero essere la Bocconi del Sud, anche se non sempre ci riescono e francamente non mi pare che si propongano più di tanto fuori dalla Puglia.

                              I dati non sono curiosi; è abbastanza tipico che i master consentano di trovare occupazione più facilmente rispetto sia ai corsi di laurea sia ai corsi di laurea magistrale, presso università  che investono davvero in questi percorsi (e li fanno pagare). Questo discorso non vale certamente per i master di una università  telematica di nostra conoscenza, che costano meno dei corsi di laurea e dei corsi di laurea magistrale e hanno l'unico e solo scopo di abbreviare quest'ultimo.

                              Pensa che nel mio settore il tasso di occupazione è superiore con la sola laurea che con la laurea magistrale e anche lo stipendio è lievemente più elevato. Se rifletti le spiegazioni ci sono.

                              I dati AlmaLaurea sono indipendenti rispetto all'università  e quindi non possono essere manipolati per finalità  di marketing. Fai comunque bene a prenderli con le pinze, per molte ragioni.
                              BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate

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                              • Ciao a tutti, cercando informazioni sul web mi sono imbattuto nel vostro forum e ho letto l'intera discussione perchè mi trovo in una situazione simile a quella di Dave96. Innanzitutto vi ringrazio perchè mi avete già  schiarito un po' le idee. Anch'io ho conseguito da qualche mese la laurea in Scienze della Comunicazione e attualmente sono indeciso su quale percorso scegliere. La differenza principale rispetto a Dave96 è che io ho quasi 29 anni e non so se sia troppo tardi per iscrivermi a una laurea magistrale a quest'età , avendo inoltre poca esperienza lavorativa.
                                Prima di leggere questa discussione ero orientato a iscrivermi a una LM-92 o LM-59, perchè preferisco le materie umanistiche e mi piacerebbe lavorare in un'agenzia di comunicazione (purtroppo devo ancora trovare un lavoro specifico ideale a cui aspirare). Dopo aver letto i vostri messaggi, però, sto valutando la possibilità  di iscrivermi alla LM-77 di Unimore. Quello che mi frena, oltre all'età , è il fatto che non mi sento portato per le materie economico-aziendali, le quali mi annoiavano già  durante gli studi di Ragioneria.
                                Attualmente sto valutando tre opzioni:

                                - iscrivermi alla magistrale di Unimore "Management e comunicazione di impresa" da non frequentante e intanto trovare un lavoro part-time.

                                - iscrivermi a un Master, mi interesserebbe "Sport Business Strategies" di Ca' Foscari però ha un costo di iscrizione molto elevato rispetto al mio budget e le iscrizioni riaprono nel 2020.

                                - iniziare un tirocinio di qualche mese oppure cercare subito un lavoro full-time (anche se mi sembra dura trovarlo nel settore della comunicazione).

                                Voi cosa fareste al posto mio? Grazie in anticipo per le risposte!

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                                Sto operando...
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