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Consiglio su LM 63 da Laureato in Infermieristica

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  • Consiglio su LM 63 da Laureato in Infermieristica

    Buongiorno a tutti,
    scrivo per chiedere un consiglio e mi scuso in anticipo se il post dovesse risultare un po’ lungo.

    Premessa importante: dopo circa 10 anni di lavoro in ospedale ho maturato la consapevolezza di non voler più proseguire nell’assistenza diretta. Sono aperto anche a un lavoro d’ufficio, amministrativo o gestionale, purché mi permetta di reinventarmi professionalmente e avere prospettive diverse rispetto al reparto.

    Sono un infermiere laureato nel 2016 e, proprio per questo motivo, sto valutando l’iscrizione alla laurea magistrale LM-63 (Scienze delle Pubbliche Amministrazioni) erogata da Unitelma Sapienza. Ho già effettuato il riconoscimento della mia laurea triennale e mi è stato confermato l’accesso, con alcuni esami/debiti formativi da integrare.

    Preciso fin da subito che escludo volutamente la LM in Scienze Infermieristiche e Ostetriche, così come il master in coordinamento, perché non rispondono ai miei obiettivi professionali e non rappresentano il tipo di ruolo che sto cercando.

    Ho letto il piano di studi della LM-63 e, pur essendo distante dal mio percorso sanitario, lo trovo interessante e potenzialmente in linea con ciò che mi piacerebbe fare in futuro (ambito amministrativo, organizzativo, gestionale).

    Vorrei quindi chiedere:
    • secondo voi ha senso, per un infermiere con il mio background, intraprendere una LM-63?
    • a quali ruoli o sbocchi professionali potrei realisticamente accedere con questo titolo?
    • qualcuno ha esperienze personali (dirette o indirette) di infermieri che, come me, si sono reinventati, passando a ruoli non assistenziali o amministrativi?

    Chiedo gentilmente di non essere giudicato: si tratta di una scelta ponderata nel tempo e sento il bisogno di dare una svolta al mio percorso professionale.

    Ringrazio molto chi vorrà condividere la propria esperienza o un parere.

  • #2
    Ciao,
    Se ti sei laureato nel 2016 avrai superato i 30 eta' in cui l'appetibilita' dei candidati dipende quasi esclusivamente dalle esperienze lavorative più che dai titoli di studio. Mi riferisco al mercato del lavoro in ambito privato.
    Partiresti da zero e ti troveresti a competere con candidati di 10, 15 anni più giovani, percepiti meno costosi e più duttili.
    La LM 63 e' un corso generico, non fornisce competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro. Dovrai formarti sul campo.
    Potresti conseguire la laurea magistrale e un master specifico (assolutamente veri master, quindi erogati da atenei, e meglio se in presenza verificando su LinkedIn la carriera degli ex studenti, valutare placement e networking altrimenti e' inutile). Con il tuo profilo potresti continuare in sanità, magari in management sanitario, cercando di farti assumere in strutture ospedaliere private o in società di consulenza che seguono i processi gestionali di aziende sanitarie (io stesso ho lavorato con il cappello di consulente presso grandi strutture sanitarie dove seguivo il controllo di gestione e progetti di digitalizzazione).
    I tempi sono lunghi, ma alternative in ambito privato non ne vedo.

    C'è sempre la strada dei concorsi pubblici, ma qui lascio ad altri.

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    • #3
      Originariamente inviato da Hakan10 Visualizza il messaggio
      Buongiorno a tutti
      Benvenuto nel forum, @Hankan10. Presèntati nell'apposita sezione.

      secondo voi ha senso, per un infermiere con il mio background, intraprendere una LM-63?
      La LM-63 dell'Università UnitelmaSapienza (ma anche quella della Parthenope di Napoli, tanto per fare un esempio) è concepita per formare dirigenti pubblici molto qualificati per il management di varie tipologie di pubbliche amministrazioni. Tra l'altro ha anche un curriculum con un focus specifico sul management sanitario, ripreso nel nome, che è costruito in modo da risultare appetibile anche per la sanità privata (che comunque, anche nei rari casi in cui non dovesse essere accreditata/convenzionata, è comunque un settore ad altissima regulation), infatti il titolo richiama le organizzazioni pubbliche e quelle sanitarie in genere. Il percorso è concepito non solo a completamento di una L-16, rispetto alla quale può risultare perfino ridondante, o di una L-36, rispetto alla quale potrebbe essere vista come il ramo applicativo, ma fornisce quelle competenze giuridico-economiche, aziendali e manageriali indispensabili sia per superare i concorsi per la dirigenza pubblica (ai quali consente l'accesso, presupponendo ovviamente il possesso dei requisiti di anzianità di servizio nell'area dei funzionari) sia per esercitarne poi concretamente le complesse funzioni.
      Il corso di studi è strutturato in maniera tale da potersi innestare efficacemente su una pluralità di percorsi di primo ciclo: penso tipicamente L-14, L-16, L-18, L-33, L-36, L-39 o L-40, ma anche classi ingegneristiche e sanitarie. Questo vale in particolar modo per profili come il tuo: persone con esperienza nel pubblico impiego in qualità di funzionari tecnici o professionisti della salute che aspirano al salto verso la dirigenza.

      D'altro canto la laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche non ha lo scopo di fornire competenze cliniche avanzate, bensì è incentrata proprio su quelle di carattere giuridico ed economico, essendo rivolta a infermieri che mirano alla dirigenza. La differenza rispetto alla LM-63 è che la magistrale sanitaria vincola alla dirigenza del ruolo sanitario nel comparto Ssn (a meno che non trovi un concorso per dirigenti amministrativi per il quale vada bene una laurea o una laurea magistrale qualsiasi), mentre la LM-63 spalanca le porte per quasi tutti i concorsi in cui sia richiesta una laurea o una laurea magistrale a indirizzo giuridico-politico-economico: se escludiamo la dirigenza medica, stiamo parlando della stragrande maggioranza dei posti dirigenziali nella pubblica amministrazione.

      Tieni presente che diventare dirigente è estremamente difficile. Potresti nelle more valutare un cambio profilo: una volta conseguita la LM-63 potresti chiedere alla tua azienda sanitaria o ospedaliera se ti fa transitare dal ruolo sanitario a quello amministrativo; passeresti dal profilo di collaboratore professionale sanitario infermiere (oggi funzionario professionista della salute infermiere, salvo che il tuo ente lo qualifichi diversamente, ma nella sostanza è quello) a quello di collaboratore professionale amministrativo (oggi funzionario amministrativo; anche in questo caso il profilo potrebbe avere un'altra denominazione nella specifica amministrazione), mantenendo il trattamento economico in godimento (ovviamente perdi le indennità accessorie legate alle specifiche funzioni svolte, acquistando quelle della nuova funzione). Dubito, comunque, che ci riuscirai, data la carenza di personale sanitario. Potresti valutare (se hai l'assenso, che per gli organismi Ssn rimane obbligatorio) la mobilità verso enti che non richiedono la coincidenza formale o sostanziale del profilo di provenienza, ad esempio l'ANBSC. Avresti potuto partecipare anche alla mobilità attualmente in corso verso il Consiglio regionale della Campania.
      Ultima modifica di dottore; 20-12-2025, 22:06.
      BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate

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      • #4
        Originariamente inviato da JMaskelyne Visualizza il messaggio
        Ciao,
        Se ti sei laureato nel 2016 avrai superato i 30 eta' in cui l'appetibilita' dei candidati dipende quasi esclusivamente dalle esperienze lavorative più che dai titoli di studio. Mi riferisco al mercato del lavoro in ambito privato.
        Partiresti da zero e ti troveresti a competere con candidati di 10, 15 anni più giovani, percepiti meno costosi e più duttili.
        La LM 63 e' un corso generico, non fornisce competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro. Dovrai formarti sul campo.
        Potresti conseguire la laurea magistrale e un master specifico (assolutamente veri master, quindi erogati da atenei, e meglio se in presenza verificando su LinkedIn la carriera degli ex studenti, valutare placement e networking altrimenti e' inutile). Con il tuo profilo potresti continuare in sanità, magari in management sanitario, cercando di farti assumere in strutture ospedaliere private o in società di consulenza che seguono i processi gestionali di aziende sanitarie (io stesso ho lavorato con il cappello di consulente presso grandi strutture sanitarie dove seguivo il controllo di gestione e progetti di digitalizzazione).
        I tempi sono lunghi, ma alternative in ambito privato non ne vedo.

        C'è sempre la strada dei concorsi pubblici, ma qui lascio ad altri.
        Ovviamente io davo per scontato che lui intendesse rimanere nella PA.
        Se il suo obiettivo è passare al privato e non sanitario, salvo che si tratti di società di consulenza nei confronti della PA, ovviamente dalla LM-63 deve stare il più lontano possibile.
        BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate

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        • #5
          Caro Dottore,

          La ringrazio davvero per la risposta, è stato estremamente esaustivo e ha centrato in pieno la mia situazione attuale. La sua analisi è perfetta: oggi sono inquadrato come Funzionario della Salute (ex Cat. D), ma sento che il mio percorso naturale, dopo l'esperienza in trincea, debba evolvere verso il management puro.

          ​Ha colto esattamente il mio obiettivo: restare nel settore pubblico, ma con l'ambizione di passare 'dall'altra parte' della scrivania all'interno di un'ASL o di un'Azienda Ospedaliera, operando come amministrativo.

          ​Confesso che non ero a conoscenza della possibilità teorica di richiedere un mutamento di profilo interno all'azienda (anche se, come giustamente sottolineavi, la carenza di personale sanitario rende questo nulla osta un miraggio). Sapere però che esiste una base normativa per tale transito mi apre prospettive che non avevo considerato, magari da giocarmi in contesti meno in sofferenza o tramite procedure di mobilità specifiche.

          ​A questo punto, vista la sua profonda conoscenza dei percorsi formativi, vorrei chiederle un parere più specifico: ritiene che l'Università Unitelma Sapienza sia una scelta valida e competitiva per questo scopo? Intendo sia per la qualità della preparazione in vista dei concorsi per la dirigenza, sia per il peso del titolo nel momento in cui viene valutato dalle commissioni d'esame o per gli incarichi di funzione

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          • #6
            Dichiaro senza timore di smentita che l'Università UnitelmaSapienza è ai livelli delle migliori università tradizionali, anzi è migliore di molte blasonatissime università statali anche note internazionalmente (o che millantano notorietà internazionale). Vi insegnano tra l'altro professori di ruolo della Sapienza, della Federico II, dell'Università di Salerno, dell'Università di Palermo, della Luiss e di altri atenei.
            Le commissioni d'esame non possono valutare discrezionalmente i titoli. Nel pubblico impiego conta esclusivamente il valore legale degli stessi.
            BA Media & journalism BS Administration MPA Management & e-governance MBA General management LLM Law MA Political science MA Business and public communication PhD candidate

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